A Maurilia,
il viaggiatore e' invitato a visitare la citta'e nello stesso tempo a osservare
certe vecchie cartoline illustrate che la rappresentano come era prima:
la stessa identica piazza con una gallina al posto della stazione degli
autobus, il chiosco della musica al posto del cavalcavia, due signorina
col parasole bianco al posto della fabbrica di esplosivi. per non deludere
gli abitanti occorre che il viaggiatore lodi la citta' nella cartoline
e la preferisca a quella presente, avendo pero' cura di contenere il suo
rammarico entro regole precise: riconoscendo che ;a magnificenza e prosperita'
di Maurilia diventata metropoli, se confrontate con la vecchia Maurilia
provinciale, non ripagano d'una certa grazia perduta, la quale puo' tuttavia
essere goduta soltanto adesso nella vecchie cartoline, mentre prima, con
la Maurilia provinciale sotto gli occhi, di grazioso non ci si vedeva proprio
nulla, e men che meno ce lo si vedrebbe oggi, se Maurilia fosse rimasta
tale e quale, e che comunque la metropoli ha questa attrattiva in piu',
che attraverso cio' che 'e diventata si puo' ripensare con nostalgia a
quella che era.
Guardatevi
dal dir loro che talvolta citta' diverse si succedono sopra lo stesso suolo
e sotto lo stesso nome, nascono e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili
tra loro. Alle volte anche i nomi degli abitanti restano uguali, e l'accento
delle voci, e perfino i lineamenti delle facce; ma gli dei che abitano
sotto i nomi e sopra i luoghi se ne sono andati senza dir nulla e al loro
posto si sono annidati dei estranei. E' vano chiedersi se essi sono migliori
o peggiori degli antichi, dato che non esiste tra loro alcun rapporto,
cosi' come le vecchie cartoline non rappresentano Maurilia com'era, ma
un'altra citta' che per caso si chiamava Maurilia come questa.